Le
Isole Eolie, dette anche Isole Lipari, sono un arcipelago
dell'Italia appartenente all'arco Eoliano, in Sicilia.
L'arcipelago, di origine vulcanica, è situato
nel Mar Tirreno, a nord della costa siciliana. Comprendono
due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari
fenomeni di vulcanismo secondario.
Amministrativamente compreso nella provincia di Messina,
l'arcipelago è una destinazione turistica sempre
più popolare: le isole, infatti, attraggono
fino a 200.000 visitatori annuali. Nell'anno 2000
le Eolie sono state nominate patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO, sia come riserva della biosfera, sia
come patrimonio culturale. Le Isole Eolie formano
un arcipelago, costituito da sette isole vere e proprie,
alle quali si aggiungono isolotti e scogli affioranti
dal mare. Sono raggiungibili con traghetto o aliscafo
da Cefalù, Capo d'Orlando, Vibo Valentia, Messina,
Milazzo, Palermo, Sant'Agata di Militello, Reggio
Calabria, Napoli. È inoltre disponibile, a
richiesta, un collegamento dall'aeroporto di Reggio
Calabria con elicottero AS-350, ed anche dall'aeroporto
di Catania.
Le
isole Eolie, tutte di origine vulcanica, sono situate
nel Mar Tirreno meridionale di fronte alla costa nord
della Sicilia all'altezza di Capo Milazzo da cui distano
meno di 12 miglia nautiche.
Le
7 isole sono disposte a forma di Y coricata, con l'asta
che punta verso Ovest; sono ubicate al largo della
Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica
messinese. Sono perciò visibili da gran parte
della costiera tirrenica della Sicilia, quando la
visibilità è ottima e non è presente
foschia.
Le
sette isole sono:
- Alicudi, all'estremità ovest
dell'arcipelago (5,2 km² - circa 100 abitanti
stanziali). Nome greco antico: Ericùssa (forse
con riferimento alla pianta dell'erica, in greco antico
erìke o eréike).
- Filicudi (9,7 km² - circa
250 abitanti). Nome in greco antico: Phoinicdes (ossia
"delle palme") o Phoinicùssa; entrambi
i nomi derivanti da foinix, che significa palma, ma
anche porpora.
- Lipari (37,6 km² - circa 10.700
abitanti). Nome in greco antico: Lipàra (ossia
grassa, fruttifera) o Meligunìs (nome che sembra
far riferimento al miele, in greco antico méli).
- Panarea (3,4 km² - circa 240
abitanti), con gli isolotti di Basiluzzo, Dattilo
e Lisca Bianca. Nomi in greco antico: Euonymos (ossia
"di buon nome, di buona fama"); e gli isolotti:
Basilùs (ossia regale) e Dàktylos (che
significa dito).
- Salina (26,8 km² - circa 2.300
abitanti), con lo Scoglio Faraglione. Nome in greco
antico: Didyme (ossia gemella).
- Stromboli, con l'isolotto di Strombolicchio,
all'estremità nord-est dell'arcipelago (12,6
km² - circa 400 abitanti). Nome in greco antico:
Stronghyle (ossia rotonda).
- Vulcano, all'estremità Sud
dell'arcipelago (21 km² - circa 300 abitanti).
Nome in greco antico: Hierà (cioè sacra).
La loro posizione geografica è compresa tra:
38° 48' 44" N a nord (Isola di Stromboli
- Sciara del fuoco)
15° 14' 35" E a est (Isola di Stromboli -
località San Vincenzo)
38° 21' 59" N a sud (Isola di Vulcano - Faro
in località Gelso)
14° 20' 21" E a ovest (Isola di Alicudi -
costa ovest)
Le isole Eolie costituiscono un sistema vulcanico
determinato dalla subduzione della litosfera oceanica
sotto quella continentale, determinandone la fusione
con liberazione di magma che, giunto in superficie,
forma un arco insulare, l'arco Eoliano, lungo 200
km e composto, oltre che dalle sette isole vulcaniche
emerse, da vari monti sottomarini (seamount) (Alcione,
Lametini, Palinuro, Glabro, Marsili, Sisifo, Eolo,
Enarete)
ETIMOLOGIA
Le isole prendono nome dal dio Eolo (Àiolos
in greco antico), re dei venti. Secondo la mitologia
greca, Eolo riparò su queste isole e diede
loro nome, grazie alla sua fama di domatore dei venti.
Viveva a Lipari e riusciva a prevedere le condizioni
del tempo osservando la forma delle nubi sbuffate
da un vulcano attivo, probabilmente lo Stromboli.
Grazie a questa abilità, determinante per gli
isolani, che erano in gran parte pescatori e necessitavano
di conoscere la probabile evoluzione degli eventi
meteorologici, Eolo si guadagnò grande popolarità
nell'arcipelago; secondo una teoria, fu da ciò
che un semplice principe greco, abile nel prevedere
il tempo dalle nubi, alimentò il mito del dio
Eolo, in grado invece di comandare i venti. Prima
degli anni 2000 è stata scoperta una nuova
specie di lucertola dal Dr. Sergio Cucchiara, geologo
emerito siciliano, sulla rocca "Canna" che
appartiene all'isola di Filicudi: la Podarcis Sicula
Cucchiarai, registrata all'Università di Palermo
ed anche al British Museum di Londra. Da questo tempo,
questa lucertola è diventata il simbolo dell'equilibrio
delicatissimo della Natura nelle Isole Eolie. Oggi,
parte del parco naturale e patrimonio dell'UNESCO,
la Canna di Filicudi non si può più
visitare. Il nome di isole Lipari viene invece, secondo
il mito, dal re Liparo, mitico colonizzatore dell'isola,
contemporaneo di Eolo. Secondo Plinio, dai greci queste
isole venivano chiamate Efestiadi (ossia vulcanoidi)
e conseguentemente, dai romani, assieme a Aeoliae
e Lipari, Volcaniae.
CENNI
STORICI
La presenza umana nell'arcipelago risulta sin dalla
notte dei tempi. Le genti preistoriche vennero infatti
sicuramente attratte dalla presenza di grandi quantità
di ossidiana, sostanza vetrosa di origine vulcanica
grazie alla quale le Eolie furono al centro di fiorenti
rotte commerciali sin dai tempi di Roma antica. I
primi insediamenti si ebbero già alcuni secoli
prima del 4000 a.C., nell'età neolitica. L'ossidiana,
che a quei tempi era un materiale ricercatissimo grazie
al fatto di essere il più tagliente di cui
l'uomo dell'epoca disponeva, generò traffici
commerciali così intensi da conferire grande
prosperità alle isole. Da Lipari era esportata
in gran quantità verso la Sicilia, l'Italia
meridionale, la Liguria, la Provenza e la Dalmazia.
A Lipari nacque così uno degli insediamenti
più popolosi del Mediterraneo, e a partire
dal 3000 a.C. la ricchezza di Lipari si estese alle
altre sei isole, che cominciarono ad essere popolate.
Tra il XVI e il XIV secolo a.C. divennero importanti
perché poste sulla rotta commerciale dei metalli,
in particolare lo stagno che giungeva via mare dai
lontani empori della Britannia e transitava per lo
stretto di Messina verso oriente. Mentre in Sicilia
si afferma la Cultura di Castelluccio, a Capo Graziano,
nell'isola di Filicudi , e anche a Lipari, si diffonde
la cosiddetta Cultura Eoliana caratterizzata dal commercio
più che dall'agricoltura, con le sue capanne
circolari con pareti di pietre a secco, quasi a strapiombo
sul mare e una propria ceramica. Le isole furono colonizzate
dai Greci, intorno al 580 a.C., che chiamarono le
isole 'Eolie' poiché ritenevano che fossero
la dimora del dio dei venti, Eolo, un mito questo
destinato ad affermarne la "grecità".
Nel 260 furono teatro della battaglia di Lipari tra
Roma e Cartagine. In epoca romana divennero centri
di commercio dello zolfo, dell'allume e del sale.
Lo storico biblico Giuseppe Flavio menziona una popolazione
forse in relazione con le Eolie: "Elisa diede
il nome agli Eliseani ed essi sono ora gli Aeoliani".
Elisa si riferisce al nipote di Iafet, figlio di Noè.
Nel 1544, quando la Spagna dichiarò guerra
alla Francia, il re francese Francesco I chiese aiuto
al sultano ottomano Solimano il Magnifico. Questo
mandò una flotta comandata da Khayr al-Din
Barbarossa che fece rotta sulle isole Eolie e le attaccò
uccidendo e deportando i suoi abitanti. Secondo il
suo disegno le Eolie avrebbero dovuto essere l'avamposto
dal quale attaccare Napoli. Nel corso dei secoli l'arcipelago
venne ripopolato di nuovo da comunità spagnole,
siciliane e del resto d'Italia. In epoca borbonica
l'isola di Vulcano veniva usata come colonia penale
per l'estrazione coatta di allume e zolfo.
I QUATTRO COMUNI CHE COMPRENDONO
LE ISOLE EOLIE
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Il
paese è situato a sud dell'isola,
all'interno, vicino ai comuni di Malfa
e di Santa Marina Salina, con cui confina.
Il comune occupa circa 1/4 dell'isola
e ha una superficie di 8,56 km²,
e un'altitudine media di 202 m sopra
il livello del mare. Sorge su una zona
collinare a 200 m di altezza vicino
al litorale. L'attività
principale é il turismo.
ETIMOLOGIA
Il nome Leni deriva molto probabilmente
da una parola greca connessa con la
produzione del vino (nella Grecia antica
erano chiamate lenai le adoratrici del
dio del vino Dioniso); e infatti un
grappolo d'uva è presente nel
simbolo del comune. Secondo un'altra
ipotesi, Leni deriverebbe invece dal
nome di persona greco Eléne (forse
una Elena cui il paese era stato dedicato).
DA VEDERE
Tra i monumenti architettonici annoveriamo
il Santuario della Madonna del Terzito,
che conserva all'interno una pregevole
tela settecentesca. Il paese inoltre
è apprezzato come località
balneare.
ECONOMIA
Le colture prevalenti sono i capperi
e le olive. Ottimo è il vino
locale di nome Malvasia. Attiva la pesca
(pesce spada e tonno).
CENNI
STORICI
Il paese di Leni fu un tempo territorio
feudale e appartenne al feudo di Castanea
poi, essendo ubicata nel territorio
dell'omonima isola, divenne comune autonomo,
quindi fu governato nel secolo XVII
dalla famiglia Galletti. Fino al 1909
fu una frazione di Salina.
Popolazione
Residente 641 (M 317, F 324),
Densità per Kmq: 74,9,
CAP 98050, Prefisso Telefonico
090 , Codice Istat 083037,
Codice Catastale E523
Numero
Famiglie 262, Numero Abitazioni
526, Denominazione Abitanti
lenesi, Santo Patrono Madonna
del Terzito, Festa Patronale
23 luglio
Il
Comune di Leni fa parte dell'Area
Geografica: Isola di Salina,
Regione Agraria n. 11 - Isole
di Lipari, Patto Territoriale
Eolie
Comuni Confinanti: Malfa,
Santa Marina Salina. |
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Malfa
è un comune di circa 850 abitanti
della provincia di Messina. Malfa è
situata sull'isola di Salina nelle Isole
Eolie vicino ai comuni di Leni e di
Santa Marina Salina con cui confina.
Il paese è situato su una zona
collinare all'interno vicino alla costa
e occupa circa metà dell'isola.
Malfa ha una superficie di 8 kmq e un
altitudine di 100 m sopra il livello
del mare. Fino al 1909 il paese fu frazione
di Salina, poi divenne comune autonomo.
Di particolare interese turistico sono
le riserve "Montagne delle Felci"
e dei "Porri dell'Isola di Salina",
ma soprattutto le stupende spiagge e
calette.
ETIMOLOGIA
Il nome Malfa deriva dall'arabo 'marfa',
che significa "porto". (Fonte:
Nomi d'Italia, Ed. De Agostini) Secondo
un'altra ipotesi, invece, il paese derivò
il suo nome da Amalfi, poiché
nel XII secolo alcune famiglie si trasferirono
da questa città nell'isola di
Salina, dove è appunto ubicata
Malfa.
ORIGINI
Alcuni reperti archeologici risalenti
all'età del bronzo testimoniano
le antiche origini del centro. Inizialmente
il borgo seguì le vicende storiche
dell'isola di Lipari.
CENNI STORICI
Per diversi secoli a partire dal sec.
XVII appartenne alla famiglia feudale
dei Galletti, facendo parte del territorio
di Castanea. Successivamente fu frazione
di Salina fino al 1909, quando divenne
comune autonomo.
ECONOMIA
L'economia di Malfa si basa sull'agricoltura
(vite, uva passa, olive, capperi), artigianato,
pesca (pesce spada) e turismo (la spiaggia
e l'isola). I prodotti maggiormente
coltivati sono i capperi, le olive e
l'uva passa (passulina). Rilevanti sono
pure i vasti vigneti da cui si produce
il rinomato vino locale Malvasia.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Lorenzo
MANIFESTAZIONI
Sagra del Cappero (prima domenica di
giugno).
Popolazione
Residente 851 (M 409, F 442)
- Densità per Kmq:
95,7 - CAP
98050 - Prefisso Telefonico
090 - Codice Istat 083043
- Codice Catastale E855
Numero
Famiglie 397 - Numero Abitazioni
575 - Denominazione Abitanti
malfitani - Santo Patrono
San Lorenzo - Festa Patronale
10 agosto
Il
Comune di Malfa fa parte dell'Area
Geografica: Isola di Salina
- Regione Agraria n. 11 -
Isole di Lipari - Patto Territoriale
Eolie
Località
e Frazioni di Malfa: Capo
Faro, Gramignazzi, Pollara
Comuni
Confinanti: Leni, Santa Marina
Salina
Il
municipio è sito in
piazza Municipo, tel. 090-9844008
fax. 090-9844152. |
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Santa
Marina Salina è un comune di
circa 800 abitanti della provincia
di Messina ubicato nell'isola di Salina
delle Eolie.
ETIMOLOGIA
Si riferisce alla santa a cui è
intitolata un'antica chiesa. La specifica
si riferisce all'isola di Salina,
in cui è collocato il paese.
MUSEI
Museo Etnoantropologico Comunale.
SALINA
E' la seconda delle Isole Eolie per
dimensioni e per abitanti residenti
che sono oltre 4.000 ed è anche
l'unica che ha ben tre comuni: Santa
Marina Salina a sud con la Frazione
di Lingua, Malfa a nord con la frazione
di Pollara e Leni a sud ovest con
la frazione di Rinella. Nelle Isole
Eolie affitto di ville ed appartamenti
a Salina. Per definizione comune è
definita l'isola verde delle Eolie
perchè è la più
coltivata, dove si producono degli
ottimi vini, una malvazia ormai famosa
nel mondo ed una qualità di
capperi davvero straordinaria ed ha
in serbo tante sorprese per i suoi
ospiti. Il senso di serenità
e bellezza, che ispira quest'isola,
ha affascinato profondamente anche
Massimo Troisi che qui ha girato "II
Postino", suo ultimo film. Non
mondanità e luci di riflettori
che si accendono solo quindici giorni
l'anno, ad uso e consumo di frettolosi
turisti, ma isola viva che coltiva
ancora i suoi campi e incrementa la
produzione della malvasia. Nel mondo
questo "nettare degli dei"
è conosciuto come "Malvasia
di Lipari" e viene sì
prodotto nelle isole Lipari, ma principalmente
a Malfa di Salina. I capperi sono
un simbolo per le Eolie ma solo qui
vi sono vaste coltivazioni. Isola
viva che ha saputo promuovere e far
istituire la riserva naturale che
protegge due vulcani spenti e ammantati
di una fitta vegetazione: Fossa delle
Felci e Monte Porri. I Greci la chiamavano
Didyme (gemelli) per la presenza di
questi particolari rilievi vulcanici,
separati dall'altopiano di Valdichiesa,
che contraddistinguono l'isola. L'attuale
nome deriva, invece, dalla salina,
oggi laghetto salmastro, che si protende
vicino alla costa verso Lipari. Il
sale, qui prodotto, era indispensabile
e veniva utilizzato per conservare
il pesce e i capperi. I principali
centri abitati sono tre e corrispondono
ai comuni di Santa Marina, Malfa e
Leni. Tre pinacoteche ed un museo,
in un'isola così piccola, sorprendono
solo chi non conosce la storia e le
vicende di Salina. L'intraprendenza
e la laboriosità hanno sempre
contraddistinto i suoi abitanti, tanto
è vero che a fine '800 la sua
flotta mercantile contava 150 velieri.
.
Popolazione
Residente 808 (M 422,
F 386) - Densità
per Kmq: 93,4 - CAP
98050 - Prefisso Telefonico
090 - Codice Istat 083087
- Codice Catastale I254
Numero
Famiglie 371 - Numero
Abitazioni 807 - Denominazione
Abitanti: santamarienesi
- Santo Patrono: Santa
Marina - Festa Patronale
17 luglio
Il
Comune di Santa Marina
Salina è Località
balneare segnalata con
quattro vele nella Guida
Blu di Legambiente
Il
Comune di Santa Marina
Salina fa parte di: Area
Geografica: Isola di Salina
- Regione Agraria n. 11
- Isole di Lipari - Patto
Territoriale Eolie
Comuni
Confinanti: Leni, Malfa. |
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Lipari
è un comune della provincia di
Messina. Il suo territorio comunale
si estende su sei delle sette Isole
Eolie: Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli,
Filicudi, Alicudi. Solo
l'isola di Salina è amministrativamente
autonoma. Essendo Lipari un comune sparso
su sei isole, le frazioni sono numerosissime.
Nell'isola di Lipari annoveriamo i paesi
di Canneto e Acquacalda sul litorale,
Pianoconte e Quattropani sui monti.
Sull'isola di Vulcano gli abitanti risiedono
prevalentemente a Vulcano Porto e Vulcano
Piano (il primo sul mare, il secondo
sull'altopiano nel sud dell'isola).
A Stromboli i due paesi principali sono
S.Vincenzo e Ginostra (da notare che
a causa dell'attività vulcanica
non è possibile costruire una
strada, e i collegamenti tra i due borghi
sono solo via mare). A Panarea le case
si concentrano nelle borgate di Drauto
e San Pietro. A Filicudi sorge Pecorini
a Mare, un antico quanto caratteristico
borgo di pescatori insediato in una
baia naturale racchiusa tra i promontori
di "Orani" ad ovest e "Stimpagnatu"
ad est. Dalla parte opposta dell'isola
vi è invece un gruppo di case
attorno al porto (Filicudi Porto). Ad
Alicudi le case sono invece sparse su
tutte le pendici dell'isola. Da vedere
il Museo Archeologico Regionale Eoliano.
ISOLA DI STROMBOLI
L'isola di Stromboli fa parte dell'arcipelago
delle Isole Eolie, nel bacino Tirreno
del mare Mediterraneo occidentale. Il
nome proviene dal greco antico dato
alla montagna per le sue forme sinuose
(in siciliano, "strumbulu"
significa trottola). Si tratta di un'isola
vulcanica. Il flusso turistico verso
l'isola, che costituisce attualmente
la principale risorsa economica di Stromboli,
fino agli anni settanta fu rappresentato
soprattutto da persone alla ricerca
di un ambiente particolare, ancora naturale
ed integro e non privo di scomodità
(mancanza di elettricità, scarsità
d'acqua). Nei decenni successivi le
scomodità sono molto diminuite
e il turismo è molto cresciuto,
anche se resta limitato prevalentemente
ai mesi centrali dell'estate. Stromboli
è nota, frequentata ed abitata
fin dall'antichità remota, e
la sua economia si è sempre fondata
sulle produzioni agricole tipicamente
mediterranee: olivo, vite (malvasia
coltivato basso in giardini terrazzati),
fichi - e poi sulla pesca e sulla marineria.
Fino al XIX secolo questa economia fu
fiorente e Stromboli arrivò a
contare fino a circa 4.000 abitanti.
ISOLA
DI PANAREA
Panarea
(Panarìa in siciliano) amministrativamente
appartiene a Lipari, di cui costituisce
una frazione suddivisa nei centri di
San Pietro (il principale approdo),
Ditella e Drauto. È l'isola più
piccola e la meno elevata dell'arcipelago
eoliano, nonché la più
antica, e con gli isolotti di Basiluzzo,
Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro,
Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli
e delle Formiche, costituisce un microarcipelago
fra Lipari e l'isola di Stromboli posto
su un unico basamento sottomarino. Comunemente
nota come l'isola dei Vip, è
tra le isole siciliane più frequentate
dai turisti nei mesi estivi. Dal punto
di vista geologico Panarea è
la più antica isola delle Eolie,
con gli isolotti circostanti quel che
resta di fenomeni eruttivi di un unico
bacino vulcanico, oramai quasi del tutto
sommerso ed eroso dal mare e dal vento.
Divisa nel senso della lunghezza da
un'elevata dorsale, rimane soltanto
la parte orientale e meridionale dell'isola
originaria, con coste relativamente
limitate in altezza, caratterizzate
da piccole spiagge e vaste zone pianeggianti,
anticamente coltivate a vigne ed oliveti
e di cui ancora oggi si notano i terrazzamenti
che erano adibiti alle colture, oramai
abbandonate. Il lato occidentale e settentrionale
è caratterizzato da alte coste
inaccessibili e molto frastagliate,
un continuo succedersi di terrazzamenti,
crepacci e suggestive formazioni di
lava solidificata. Il condotto principale
dell'originario complesso vulcanico
è situato all'incirca nel tratto
di mare compreso tra lo scoglio La Nave
e lo scoglio Cacatu. Sempre dal mare,
sulla costa occidentale (Cala Bianca),
sono invece visibili i resti di un camino
vulcanico secondario dalla forma di
grosso imbuto. Il 29 giugno Panarea
festeggia S.Pietro, patrono dell’isola,
in modo particolarmente sentito. La
statua del Santo viene portata a spalla
dai fedeli lungo le stradine principali
dell’isola, la processione è
accompagnata dalla banda con intervalli
di preghiera. La caratteristica di questa
processione, che la rende affascinante
e suggestiva, riguarda il momento in
cui la statua viene messa su una barca
e si prosegue via mare. Una processione
suggestiva del patrono che protegge
l’isola ed il suo mare, che benedice
i fedeli e le ricchezze naturali dell'isola.
La processione via mare ricorda la passione
degli abitanti dell’isola per
la pesca, fonte primaria di lavoro,
quasi fosse una vocazione naturale per
chi nasce in questi luoghi. Da qui comprendiamo
anche la forte devozione degli abitanti
di Panarea a S.Pietro, pescatore nella
vita, prima di incontrare Gesù,
pescatore di uomini dopo l’incontro
con il figlio di Dio. I festeggiamenti
durano tutta la giornata del 28 e del
29 Giugno. La processione, in genere
(dipende chiaramente dall’organizzazione
annuale dell’evento), è
organizzata a chiusura della festa,
il 29 Giugno. Il giorno della viglia
della festa è ricco di eventi
che preparano al clima di festeggiamenti:
gruppi folkloristici, balli, canti,
prodotti tipici, bancarelle, ricreano
un quadretto pittoresco e delizioso
che richiama l’attenzione e la
curiosità di tanti turisti e
risveglia la fede negli animi degli
abitanti dell’isola che, attraverso
queste ricorrenze, mostrano quanto sia
bella la loro storia e quanto valore
abbiano le tradizioni e la cultura autoctona.
Anche il giorno in cui si svolge la
processione non mancano momenti di arte
e spettacolo. La chiusura della festa
vede come protagonisti dei sorprendenti
giochi pirotecnici sul mare.
.
ISOLA DI VULCANO
L'Isola
di Vulcano (frazione di Lipari) è
un'isola di 21 km quadrati facente parte
delle Isole Eolie. Gli abitanti vengono
chiamati vulcanari. Situata 20 km a
nord della Sicilia (Golfo di Patti,
Mar Tirreno). Le Bocche di Vulcano,
un braccio di mare largo 750 m circa,
la separano da Lipari. L'isola deve
in effetti la sua esistenza alla fusione
di alcuni vulcani di cui il più
grande ed attivo è il Vulcano
della Fossa. Gli altri sono il Vulcanello
(123 m) a nord; il meridionale Monte
Aria (500 m), completamente inattivo,
che forma un vasto altopiano costituito
da lave, tufo e depositi alluvionali
olocenici e il Monte Saraceno (481 m).
Il principale vulcano, a occidente,
sembra essersi formato dopo l'estinzione
del vulcano meridionale; con lave molto
acide, ha generato il monte detto Vulcano
della Fossa (o Gran Cratere o Cono di
Vulcano), alto 386 m, con pendici molto
ripide, con a nord un cratere spento,
detto Forgia Vecchia. A nord-ovest si
trova una recente colata di ossidiana
del 1771, detta le Pietre Cotte. Il
cratere attivo è situato alquanto
spostato a nord-ovest. Attualmente l'attività
vulcanica è data da fenomeni
di solfatara e da frequenti eruzioni,
generalmente esplosive. Sebbene l'ultima
eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890,
il vulcano non ha mai cessato di dare
prova della propria vitalità
ed ancora oggi si osservano differenti
fenomeni: fumarole, getti di vapore
sia sulla cresta che sottomarini e la
presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate
proprietà terapeutiche. A nord
numerose fumarole continuano ad emettere
acido borico, cloruro di ammonio, zolfo,
che alimentano un complesso industriale
per la produzione di zolfo. Prima dello
sviluppo turistico degli anni Ottanta,
l'economia dell'isola era essenzialmente
basata sull'agricoltura. Fanghi a VulcanoOggi,
a parte il turismo (che è di
gran lunga la fonte di reddito più
consistente), l'attività principale
consiste nella coltivazione dei vigneti.
Popolazione
Residente 10.554 (M 5.257,
F 5.297) - Densità
per Kmq: 119,1 - CAP 98055
- Prefisso Telefonico 090
- Codice Istat 083041 Codice
Catastale E606
Numero
Famiglie 4.211 - Numero
Abitazioni 8.222 - Denominazione
Abitanti liparesi o liparoti
- Santo Patrono San Bartolomeo
- Festa Patronale 24 agosto
Il
Comune di Lipari è
Località balneare
segnalata con tre vele nella
Guida Blu di Legambiente
Il
Comune di Lipari fa parte
di: Regione Agraria n. 11
- Isole di Lipari - Associazione
Italiana Città del
Vulcano - Associazione Città
Italiane Patrimonio Mondiale
Unesco - Patto Territoriale
Eolie
Località e Frazioni
di Lipari: Pianoconte, Quattropani,
Acquacalda, Lami, Canneto,
Pirrera, Serra, Stromboli,
Ginostra. |
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