Taormina è uno dei centri turistici
internazionali di maggiore rilievo della Sicilia
per il suo incantevole paesaggio naturale,
le bellezze marine e i suoi monumenti storici.
Taormina è raggiungibile mediante l'autostrada
A18 Messina-Catania dallo svincolo di Taormina,
mediante la strada statale 114 Orientale Sicula
Messina-Siracusa.Taormina dista 35 chilometri
da Messina e 44 da Catania. Inoltre è
servita da una stazione ferroviaria, Taormina-Giardini,
nella quale fermano tutte le categorie di
treni e la collega alla rete nazionale RFI.
È collegata inoltre tramite autolinee
all'Aeroporto di Catania-Fontanarossa, a 67
km, e a quasi tutti i centri importanti della
Sicilia. Una funivia collega la zona costiera
di Mazzarò (frazione di Taormina) con
il centro della città.
ETIMOLOGIA
Documentato in greco con il nome di Tauromenion
ed in latino Tauromenium. Deriva da tauro
(monte), dall'arabo Tabarmin e si riferisce
alla sua posizione geografica.
MANIFESTAZIONI
Numerose sono le manifestazioni e gli eventi
che, ogni anno soprattutto nella stagione
estiva, sono realizzati a Taormina. Scenario
d'eccezione di concerti (musica classica e
leggera), opere teatrali, opere liriche, grandi
serate di spettacolo spesso riprese da emittenti
radiotelevisive (la cerimonia per la consegna
dei Nastri d'argento, Festivalbar, la Kore,
solo per fare qualche esempio) è il
Teatro antico di Taormina. Dal 1983, gli eventi
più significativi, sono realizzati
nell'ambito di Taormina Arte, l'istituzione
culturale che cura l'organizzazione della
rassegna di musica, teatro e danza. Nella
programmazione rientra anche il Taormina Film
Fest, il festival del Cinema di Taormina,
erede della Rassegna Cinematografica di Messina
e Taormina, nata nel 1960, che per un ventennio
ospitò i David di Donatello con la
partecipazione dei più famosi personaggi
dello spettacolo. Nell'ambito del Festival
del Cinema sono consegnati, al Teatro antico,
i prestigiosi Nastri d'Argento, premi assegnati
dai giornalisti cinematografici. Dal 2005,
Taormina Arte, organizza, ad ottobre, il Giuseppe
Sinopoli Festival, rassegna dedicata al grande
direttore d'orchestra, scomparso nel 2001,
per anni direttore artistico di Taormina Arte.Nell'ambito
di Taormina Arte,a metà giugno, ogni
anno al Teatro Greco, si svolge la premiazione
del Premio Internazionale di Giornalismo Taormina
Media Award W.Goethe i premi vengono assegnati
da una prestigiosa giuria internazionale composta
da Accademici Nobel e famosi scrittori e giornalisti.
EDIFICI
STORICI
Le Naumachie, I secolo a.C.
Odeon, I secolo a.C.
Castello di Monte Tauro, X secolo d.C.
IL
TEATRO ANTICO
Il Teatro antico di Taormina è il secondo
centro di rappresentazione teatrale classico
per dimensione in Sicilia dopo il Teatro greco
di Siracusa. Il teatro di Tauromenion avrebbe
un'origine ellenistica - sulla base dei pochi
documenti archeologici potrebbe essere del
III secolo a.C. - ma si presenta totalmente
romano nel suo aspetto oggi visibile. Esso
risulta scavato nella roccia e la scena ha
per sfondo il mar Ionio e l'Etna. Ha un diametro
massimo di circa 120 metri ed un'altezza di
circa 20 metri. La cavea è suddivisa
in nove settori da otto scale che consentono
l'accesso degli spettatori. La stessa è
circondata, nella parte alta, da una doppia
galleria ad archi sorretti all'esterno da
dei semplici pilastri e all'interno da colonne
di marmo. Il fondo della scena, di epoca romana
e parzialmente aperto al centro, è
delimitato da un muro sul cui sfondo sono
adagiate alcune colonne residue in marmo che
fanno comprendere come dovesse essere in origine.
Il teatro, oggi, ha una capienza di 18900
posti a sedere. La struttura originaria era
legata ad un piccolo santuario di cui resta
il basamento sul belvedere che sovrasta la
cavea.
Una prima ricostruzione dell'edificio si ebbe
in età repubblicana o primo Impero,
forse sotto Augusto, per poi essere ampliato
nella prima metà del II secolo a.C.
nelle forme oggi note. L'edificio raggiunse
i 109 metri di diametro massimo, con un'orchestra
dal diametro di 35 metri, per una capienza
di circa 10000 spettatori. In pieno e nel
tardo Impero l'edificio venne adattato ad
ospitare le venationes (spettacoli di lotta
tra gladiatori e bestie feroci), trasformandosi
in un vero e proprio anfiteatro: l'orchestra
venne mutata in arena sostituendo le gradinate
inferiori con un corridoio a volta che connetteva
ad un ipogeo al centro dello spiazzo, dove
le macchine sceniche permettevano gli "effetti
speciali" del combattimento. Infine,
in epoca tardo antica, venne realizzato il
portico alle spalle della scena. Il suo abbandono
probabilmente è da ascriversi con l'assedio
dei Vandali e con il conseguente decadimento
dell'Impero. A partire dagli anni cinquanta
il teatro è stato impiegato quale struttura
teatrale all'aperto per varie forme di spettacolo
che spaziano dal teatro ai concerti, dalle
cerimonie di premiazione del David di Donatello
ai concerti sinfonici, dall'opera lirica al
balletto. Dal 1983 è sede di Taormina
Arte, manifestazione di spettacoli che si
svolge tutti gli anni nel periodo estivo.
EDIFICI
RELIGIOSI
Duomo di Taormina, XII secolo d.C.
Chiesa Anglicana di San Giorgio (Taormina)
Chiesa del Varò, sec. XVIII-XIX
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Santa Caterina, sec. XVII
Chiesa di Santa Domenica, sec. XVII
Chiesa di San Pancrazio, sec. VI-IX ?
Chiesa di San Pietro e Paolo, sec. XVIII
Chiesa Madonna della Rocca, 1640 ca.
Cappella della Madonna delle Grazie, 1850
Chiesa del Convento di Sant'Antonio da Padova
(originariamente Santa Caterina d'Alessandria),
sec. XVI
Chiesa di Sant'Antonio Abate, 1330.
IL
DUOMO
Il Duomo di Taormina è una chiesa medievale
dedicata a San Nicola di Bari situata lungo
il corso Umberto nelle vicinanze di Porta
Catania. L'imponente costruzione medievale
fu eretta nel XIII secolo sui resti di una
chiesa dedicata a San Nicola di Bari. L'edificio
subì numerose riedificazioni nel corso
del XV e XVI secolo. La struttura è
semplice, a croce latina, con tre navate e
tre absidi. La navata centrale è sostenuta
da sei colonne di marmo rosa di Taormina con
dei capitelli con motivo a foglia e squama
di pesce. Si pensa che queste possano provenire
dal teatro greco-romano taorminese. Il soffitto
è caratterizzato da grandi travi in
legno con mensole intagliate con motivi arabi
resi in gusto gotico. Per la severità
architettonica della costruzione medievale
e gli elementi di fortificazione esterni,
la chiesa viene soprannominata "la cattedrale
fortezza". La facciata è infatti
caratterizzata dalla merlatura a corona mentre
sul retro si erge la torre a bastione sulla
quale sono state collocate le campane nel
1750. Di notevole pregio il portale principale
restaurato nel 1936 ed il grande rosone centrale
d'ispirazione rinascimentale. Nel 1948, l'architetto
napoletano Armando Dillon completò
il restauro della chiesa rimettendo in luce
le primitive strutture delle arcate dell'abside
della chiesa e ripristinando le coperture
a terrazzo sulle navate laterali. La chiesa
è stata elevata al rango di Basilica
minore da Giovanni Paolo II, il 6 febbraio
1980.
ISOLA
BELLA
L'isola Bella (isula Bedda in siciliano) è
un'isola dell'Italia sita nel mar Ionio, in
Sicilia. Amministrativamente appartiene a
Taormina, comune italiano della provincia
di Messina. L'esigua distanza dalla costa
a volte, a causa della marea, si annulla,
rendendola una penisola. È chiamata
anche la "perla del Mediterraneo".
Il nome fu coniato dal barone tedesco, Wilhelm
von Gloeden, che diffuse in tutto il mondo
il valore artistico dell'isola. Donata nel
1806 da Ferdinando I di Borbone a Pancrazio
Ciprioti sindaco di Taormina, fu acquistata
nel 1890 da Lady Florence Trevelyan, nipote
della Regina Vittoria e moglie del filantropo
sindaco di Taormina prof. Salvatore Cacciola
che la valorizzò costruendovi una pittoresca
casetta e piantumandovi rare essenze pregiate,
poi andò in eredità all'unico
nipote maschio avv. Cesare Acrosso. Nel 1954
fu acquistata per 38.000 £ dai fratelli
Leone ed Emilio Bosurgi, che vi realizzarono
una splendida residenza con una minuscola
piscina camuffata fra rocce e piantagioni.
La famiglia Bosurgi era proprietaria della
Sanderson, storica azienda messinese di trasformazione
degli agrumi. Il fallimento di questa nel
1982, aprì la strada alla vendita per
asta giudiziaria dei beni di famiglia che
garantivano i debiti della società
con fidejussioni. Tra questi beni vi era anche
l'isola Bella con la sua villa. Una prima
asta fu dunque fissata per il 17 ottobre 1984
con una base di cinque miliardi e mezzo di
Lire e rilancio minimo di cento milioni, ma
andò deserta. Intanto le istituzioni
si mossero per tutelare l'isolotto. L'8 ottobre
1984 la Regione Siciliana, su sollecitazione
del Comune di Taormina, l'Assessorato regionale
dei beni culturali dichiarò l'isola
Bella un monumento d'interesse storico artistico
di particolare pregio in quanto «esempio
isolato di unicum come valore naturalistico,
storico e culturale», sottoponendola
a vincoli di tutela. Il decreto considerava
l'isola come un «monumento naturale».
Una nuova asta il 6 marzo 1985, nonostante
la base fosse stata ribassata del 20%, non
vide presentarsi nessun compratore. Nel 1990
l'isola fu infine acquistata dall'Assessorato
dei beni culturali. Nel 1998 fu istituita
riserva naturale, gestita dal WWF, poi dalla
Provincia di Messina e di recente passata
in gestione al CUTGANA, centro di tutela ambientale
dell'Università di Catania.
DA
VEDERE INOLTRE
Palazzo Corvaja
Palazzo Duchi di Santo Stefano
La Villa Comunale
Parco Letterario Salvatore Quasimodo (a Roccalumera,
distanza 8 km)
Stazione ferroviaria Taormina-Giardini
Badia vecchia
Chiesa di Sant'Agostino sede della biblioteca
comunale
TAORMINA
NEL CINEMA
L'immagine meravigliosa (The Light Touch)
di Richard Brooks 1951
L'Avventura di Michelangelo Antonioni 1960
Intrigo a Taormina di Giorgio Bianchi 1960
Don Giovanni in Sicilia di Alberto Lattuada
1967
Popcorn e patatine di Mariano Laurenti 1985
Le Grand Bleu di Luc Besson 1988
Il piccolo diavolo di Roberto Benigni 1988
Il padrino - Parte III (The Godfather: Part
III) di Francis Ford Coppola 1990
Johnny Stecchino di Roberto Benigni 1991
Grande, grosso e Verdone di Carlo Verdone
2008
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sull'origine di Taormina (Tauromenion, Tauromenium)
molte sono le notizie, ma incerte per documentazione
e poco attendibili.Diodoro Siculo nel 14°
libro attesta che i Siculi abitavano la rocca
di Taormina, vivendo di agricoltura e di allevamenti
di bestiame, già prima dello sbarco
dei greci di Calcide Eubea nella baia di Taormina
(832 a.C.), dove alle foci del fiume Alcantara,
fondarono Naxos (odierna Giardini Naxos),la
prima colonia greca di Sicilia. Dionisio di
Siracusa ,di origine dorica, tollerò
per un po' la presenza degli Ionici di Calcide
Eubea a Naxos ma poi mosse contro di essi
che andarono ad occupare il Monte Tauro in,
cui vivevano i Siculi insieme ad altri jonici
che si erano precedentemente lì insediati
da Naxos.Ma negli anni della XCVI Olimpiade
(396 a.C.)i nassioti in massa , minacciati
da Dionisio, tiranno di Siracusa, si trasferirono
a Tauromenion , spinti da Imilcone, condottiero
dei Cartaginesi, alleato degli jonici contro
i dorici, perché il colle era da considerarsi
fortificato per natura. Volendo il tiranno
di Siracusa riprendersi con violenza il territorio
dei Tauromenitani, essi risposero che apparteneva
loro di diritto, poiché i propri antenati
greci ne avevano già preso possesso
prima di loro stessi, scacciando gli abitatori
locali. Afferma Vito Amico che la suddetta
versione sulle origini di Taormina fornita
da Diodoro è contraddetta nel 16°
libro, quando sostiene che Andromaco, dopo
l'eccidio di Naxos del 403 a.C., radunati
i superstiti li convince ad attestarsi nel
358 a.C. sulle pendici del vicino colle "dalla
forma di toro", e di conseguenza il nascente
abitato prese il nome di Tauromenion, toponimo
composto da Toro e dalla forma greca menein,
che significa rimanere.Mentre le notizie fornite
da Cluverio concordano con la seconda versione
di Diodoro, Strabone narra che Taormina abbia
avuto origine dai Zanclei e dai Nassi. Ciò
chiarirebbe in qualche modo l'affermazione
di Plinio il quale afferma che Taormina in
origine si chiamava Naxos.Testimone Diodoro
Siculo, Taormina, governata saggiamente da
Andromaco, progredisce, risplendendo in opulenza
e in potenza. Nel 345 Timoleone da Corinto,
sbarca e raggiunge Tauromenium, per chiedere
l'appoggio militare al fine di sostenere la
libertà dei Siracusani.Più tardi
troviamo Taormina sotto il dominio del tiranno
siracusano Agatocle, che ordina l'eccidio
di molti uomini illustri della città
e manda in esilio lo stesso Timeo, figlio
di Andromaco. Anni dopo soggiace a Tindarione
e quindi a Gerone, anch'essi tiranni Siracusani.Taormina
rimane sotto Siracusa fino a quando Roma,
nel 212 a.C., non dichiara tutta la Sicilia
provincia Romana. I suoi abitanti sono considerati
alleati dei Romani e Cicerone, nella seconda
orazione contro Verre, accenna che la Città
è una delle tre Civitates foederataee
la nomina "Urbs Notabilis ". In
conseguenza di ciò non tocca ai suoi
abitanti pagare decime o armare navi e marinai
in caso di necessità. Nel corso della
guerra servile (134 132 a.C.) Tauromenium
è occupata dagli schiavi insorti, che
la scelgono come caposaldo sicuro. Stretti
d'assedio da Pompilio, resistono a lungo sopportando
anche la fame e cedendo soltanto quando uno
dei loro capi, Serapione, tradendo i compagni,
lascia prendere la roccaforte. Nel 36 a.C.
nel corso della guerra fra Sesto Pompeo ed
Ottaviano, le truppe di quest'ultimo sbarcano
a Naxos per riprendere la città a Sesto
Pompeo che l'ha in precedenza occupata. Per
ripopolare Tauromenium, dopo i danni della
guerra subita, ma anche per presidiarla Ottaviano,
divenuto Augusto, nel 21 a.C. invia una colonia
di Romani, a lui fedeli, e nel contempo ne
espelle gli abitanti a lui contrari. Strabone
parla di Tauromenion come di una piccola città,
inferiore a Messana e a Catana. Plinio e Tolomeo
ne ricordano le condizioni di colonia romana.
Con l'avvento del Cristianesimo, San Pietro
destina a Taormina il Vescovo Pancrazio, che
già prestava la sua opera di conversione
nella regione che costruisce la prima chiesetta
sulle pendici di Taormina dedicata a San Pietro
stabilendo la sede del primo Vescovato in
Sicilia . Vescovi "prestantissimi per
santità di costumi, zelo e dottrina",
scrive Vito Amico, si succedono fino all'età
Araba. Poche sono le notizie in questo lasso
di tempo, che annovera la caduta dell'Impero
Romano d'Occidente nel 447 d.C., l'invasione
dei Goti, la presenza dei Bizantini, la conquista
Araba. Certo è che Taormina, occupa
una posizione strategica importante per la
tenuta militare del territorio circostante,
per 62 anni fu l'ultimo lembo di terra dell'Impero
Romano d'Oriente insieme a Rometta e più
volte resistette agli assalti dei saraceni
( grazie alle sorgenti d'acqua potabile, alle
cisterne ed agli acquedotti sotterranei),
sin quando dopo un lungo assedio durato due
anni la notte del Natale del 906 d.C., a causa
del tradimento di un mercenario messinese
tale Balsamo, fu presa e distrutta totalmente.
I suoi abitanti maschi furono tutti decapitati
come il Vescovo di Taormina, San Procopio
, la cui testa fu portata su un piatto d'argento
al capo delle truppe saracene Ibrahim ( al
quale è persino intestata una via di
Taormina). Le ragazze più belle furono
portate al Califfo di Karaujan Al Moezzin
e le altre furono rese schiave. I pochi superstiti
fuggirono nelle montagne circostanti. La città
fu ricostruita nella parte sud, laddove finiva
quella greca-romana rasa al suolo dai saraceni
e per quasi due secoli visse nella concordia
e nella tolleranza fra arabi e cristiani.
Gli arabi la abbellirono adornandorla di bei
giardini e fontane e la ribattezzarono con
il nome di Almoezia dal Califfo Al Moezzin.
Della città si impossessa il Gran Conte
Ruggero, il quale espugnato Castronovo volge
alla conquista del Valdemone, cingendo d'assedio
la Città, attraverso la costruzione
di ben ventidue fortezze in legname: tronchi
e rami formano un muro insuperabile; nondimeno
i saraceni resistono per molto tempo prima
di capitolare nel 1078. Taormina diviene Città
Demaniale, compresa nella Diocesi prima di
Troina e poi di Messina, quando la sede Vescovile
viene qui trasferita. Segue le vicende della
Sicilia, sotto gli Svevi e poi sotto gli Aragonesi.
Nel 1410 il Parlamento Siciliano, uno dei
più antichi d'Europa, svolge a Taormina
la sua storica seduta, al Palazzo Corvaja
alla presenza della regina Bianca di Navarra,
per l'elezione del re di Sicilia , dopo la
morte di Martino II. Nel secolo XVII Filippo
IV di Spagna concede il privilegio che la
Città appartenga stabilmente alla Corona.
Nel 1675 è assediata dai francesi,
che occupano Messina. La storia gloriosa volge
al suo declino. I francesi di Casa D'Orleans
non la ritengono Città importante.
Gli Angioini ne aboliscono i privilegi di
cui godeva.Con l'occupazione delle truppe
napoleoniche di Napoli e del Sud e con il
trasferimento della Reggia Borbonica a Palermo,Re
Ferdinando I di Sicilia volle ringraziare
Taormina per la sua fedeltà ai Borboni
contro i francesi e Re Ferdinando in visita
ufficiale nella fedele Taormina , in segno
di riconoscimento donò al sindaco dell'epoca
Pancrazio Ciprioti l'Isola Bella. I Borboni
,resero più facile l'accesso alla città
,che sin dai tempi dei romani avveniva dall'angusta
Consolare Valeria che si inerpicava fra le
colline, tagliando il promontorio del Catrabico
realizzando così una strada litoranea
che congiungeva facilmente Messina a Catania
e realizzando,dopo la Napoli-Portici ,la seconda
strada ferrata del Regno.Che tale e quale
(ad unico binario è rimasta sino ai
nostri tempi!). Da parte di molte nazioni
europee e di famosi scrittori ed artisti (Goethe,
Maupassant, Rouel ed altri) si manifestò
un interesse verso l'amenità del luogo
e verso le sue bellezze archeologiche. Taormina
da adesso in poi si svilupperà, divenendo
luogo di residenza del turismo elitario, inizialmente
proveniente soprattutto dall'Inghilterra come
Lady Florence Trevelyan, figlia del Barone
Spencer Trevelyan e la cui nonna paterna era
Lady Maria Wilson una prima cugina della Regina
Vittoria, alla cui Corte Florence era cresciuta
attorniata dai cani che adorava come la "zia
Vittoria" che, però, lei puritana,
per impedire uno scandalo a Corte ,la obbligò
all'esilio con un ricco vitalizio, per una
sua relazione con suo figlio, il Re Edoardo
VII che era sposato con l'austera Alessandra
di Danimarca e che decise di vivere a Taormina
dove sposò il ricco filantropo Salvatore
Cacciola, sindaco di Taormina ed amico del
Duca di Kent. Lady Florence Trevelyan acquistò
dal sindaco Pancrazio Ciprioti l'Isola Bella
e comprò 82 vecchie casupole di pescatori
e lotti di terreno che abbatté per
realizzare lo splendido giardino che, dopo
la sua morte, divenne il giardino pubblico
di Taormina con le caratteristiche costruzioni
ispirate ai suoi viaggi in estremo oriente,
aiutò i La Floresta ad ampliare il
primo albergo di Taormina, l'Hotel Timeo;
dall'Inghilterra arrivò anche il Re
Edoardo VII(dopo due anni, però, dalla
morte della madre la Regina Vittoria nel 1903,
1904, 1907, 1908) e dalla Germania personaggi
come Johann Wolfgang von Goethe, che citò
Taormina nel suo Viaggio in Italia (Italienische
Reise), il fotografo barone Wilhelm von Gloeden,
il pittore Otto Geleng, Nietzsche (dal 1882)
che qui scrisse Così parlò Zarathustra,
Richard Wagner, il Kaiser Guglielmo II di
Germania(1896-1897-1904, 1908),Oscar Wilde,
lo Zar Nicola I, Ignazio Florio e Franca Florio,
"la stella d'Italia" come la chiamava
il Kaiser ed amica della Trevelyan, Gabriele
D'Annunzio, Klimt, Freud, De Amicis e banchieri,
magnati, aristocratici di tutto il mondo.
Ben presto Taormina divenne famosa in tutto
il mondo sia per le sue bellezze paesagistiche,
per i suoi panorami variopinti, per i quadri
dell'Etna innevato e fumante che declina sino
al mare turchese e che fecero il giro del
mondo, ma anche per la sua permissività,
per la sua "trasgressione",per i
suoi "dotti cenacoli", per il "mito
d'Arcadia", per la sua sfrenata "dolce
vita".